Spesso chi è inesperto nell’uso del telescopio mi chiede ” Cosa è possibile osservare con piccolo strumento?” La domanda è più che legittima e posta correttamente; ci si chiede infatti quali astri si possono vedere e come il telescopio può aiutare nell’osservazione del cielo. A volte la domanda è posta in modo meno corretto; per esempio: ” Ma quanto tira questo strumento”, che si traduce in ” Ma a che distanza poso vedere?” Ebbene, con un piccolo telescopio possiamo osservare un albero
posto a 500 metri, la Luna che dista 380.000 Km, piuttosto che una galassia situata a 50 milioni di anni luce… dipende dalle dimensioni, dalla distanza e nel caso dell’osservazione notturna, dalla luminosità dell’oggetto inquadrato dal nostro strumento; per fare un esempio, posso vedere ad occhio nudo un bicchiere che tengo in mano, ed una montagna posta a 50 km da me; la
montagna, che è molto più grande di un bicchiere, può essere vista a distanza molto maggiore. Se tralasciamo un eccentrico signore che una volta ci chiese:
” Arrampicandomi su una montagna molto alta, posso vedere in Cina?”, cosa ovviamente impossibile a causa della curvatura terrestre, potremmo restare sorpresi da ciò che il nostro piccolo telescopio potrà mostrarci, a patto che le aspettative non siano esagerate dall’abitudine di vedere documentari in televisione, dove ci vengono mostrate immagini realizzate con i più grandi osservatori del mondo,
oppure inviateci da sonde interplanetarie..
Cerchiamo allora di fare qualche esempio che possa venire in nostro aiuto. Se osservata ad occhio nudo, la Luna potrà mostrare la sua fase, a seconda delle condizioni di illuminazione dettate dalla rispettiva posizione di Terra, Luna e Sole.
Potremmo anche intuire delle chiazze scure sulla sua superficie, che gli antichi avevano chiamato ” mari”, ma per osservare crateri, crepacci e catene montuose, l’occhio umano non e sufficiente anche se, ad onor del vero, qualche cratere circondato da raggi è individuabile anche ad occhio nudo, ma se non abbiamo mai accostato il nostro occhio ad un telescopio, ci sarà impossibile identificarlo come tale ( è il caso del cratere Copernico, situato nell’Oceano delle Tempeste). Un binocolo da 10 ingrandimenti già ci consentirà di identificare catene montuose e numerosi crateri; spettacolare sarà la visione dei “raggi” che circondano alcuni crateri; si tratta di materiale
vetrificatosi al momento dell’impatto di asteroidi che hanno generato i crateri stessi, espulso e gettato a grande distanza, complice la bassa gravità lunare. La visione con un piccolo strumento a 50 ingrandimenti è mozzafiato; diventa impossibile tenere a mente tutti i dettagli visibili; sopratutto presso il terminatore, la zona che divide luce e tenebra sulla superficie del nostro satellite naturale, il paesaggio assume un aspetto tridimensionale, accentuato dalla luce radente che mette in risalto ombre e rilievi. A 200 ingrandimenti, limite pratico di un piccolo rifrattore da 10 cm di apertura, l’osservazione permette di apprezzare dettagli dell’ordine di 5-10 km di diametro, regalando emozioni sempre nuove. A parte un signore che, deluso, mi disse ” Non capisco cosa ci trovi, sembra una spruzzata di cemento gettata sull’asfalto!”
Devo dire che commenti di questo tenore sono in realtà piuttosto rari.
Se vi siete presi il tempo di leggere queste righe, probabilmente avete la sensibilità e la curiosità per apprezzare questo tipo di visione, e non rimarrete delusi. Un piccolo
rifrattore potrà anche mostrare alcune formazioni nuvolose presenti sul pianeta Giove, le lune principali del gigante gassoso saranno visibili come stelline puntiformi, ma si potrà notare il loro spostamento a distanza di poche decine di minuti, mentre orbitano attorno a Giove. In qualche occasione si potrà anche osservare l’ombra che, in particolari condizioni, le lune proiettano sul disco di Giove, ma sarà indispensabile un po’ di allenamento nell’osservazione dei pianeti.
Saturno mostrerà i suoi anelli, e si potrà distinguere almeno la sua Luna più grande, Titano. Venere e l’elusivo Mercurio non mostreranno dettagli, ma si potrà apprezzare il fenomeno delle fasi, come avviene per la nostra Luna. Nelle circostanze più favorevoli, quando Marte si trova alla minima distanza dalla Terra, potremo ammirare le calotte
polari ed alcuni dettagli superficiali. Con strumenti da 20 cm si potranno anche notare nebbie e nuvole presenti nella tenue atmosfera marziana; la visione degli elusivi dettagli sulle superfici dei pianeti però, come detto sopra, presuppone che l’osservatore passi un certo tempo all’oculare del telescopio, allenando così il sistema occhio-cervello nella visione. L’osservazione del cielo può regalare anche altre emozioni; dai cieli sub urbani delle nostre città sarà possibile ammirare
numerose stelle doppie, spesso si nota il contrasto di colore delle stelle che possono avere colori diversi a seconda della loro temperatura superficiale. Qualche ammasso stellare, per esempio il Doppio Ammasso del Perseo o le Pleiadi faranno bella mostra di sé, ed anche le nebulose più brillanti, quali la Nebulosa di Orione. Ovviamente le osservazioni deep sky ( cielo profondo), saranno più spettacolari se compiute da cieli non inquinati. Ad ogni modo, il cielo offre sempre, anche ad occhio nudo, uno spettacolo affascinante. E se non ve la sentite di imparare ad usare un telescopio, potete sempre contattare un circolo astrofili ed iniziare
a seguire quella scienza meravigliosa che è appunto l’astronomia. Se poi abitate in provincia di Milano.. una visita al Circolo Astrofili Trezzano sul Naviglio, è d’obbligo!
Norberto Milani
Ringraziamenti: Alessandro Marchesi e Sandra Luzzini, Circolo Astrofili Trezzano